Passeggiando.

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Loch Nessä
view post Posted on 13/2/2011, 16:40




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E sciolgo i miei dubbi
dalla notte che suscita tormenti;

Diana Meade


Un'altra giornata di scuola si era appena conclusa, e Diana aveva deciso di passeggiare lungo Crowhaven Road, tanto per ripensare a ciò che doveva davvero essere importante e meditare su ciò che il circolo avrebbe fatto adesso. Nonostante Black John fosse stato finalmente sconfitto, la bionda sentiva di essere ancora in pericolo, forse perchè non aveva mai vissuto in vita sua un periodo di pace, e per questo non ne conosceva il sapore.
Passò davanti alle case dei membri del circolo curiosa di sapere cosa stessero facendo in quel momento, cosa stessero pensando o temendo. Strinse i pugni al ricordo del beffardo sorriso del nemico nelle sembianze del nuovo preside della scuola, e velocizzò il passo scuotendo il capo. Era quasi giunta l'ora del tramonto, e ben presto il cielo si sarebbe tinto di rosso e arancione, come una succosa pesca. Già qualche riflesso ramato giocava sulle sue ciocche argentate e bionde, e Diana sorrise quando il sole, facendo capolino dal muro di una casa, le baciò il candido e freddo collo, riscandandolo con il suo tenue calore primaverile.



Edited by Loch Nessä - 19/4/2011, 19:41
 
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Enbryn
view post Posted on 25/2/2011, 16:55




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L'inferno è la sofferenza
di non poter più amare;

Cassie Blake



Cassie fissava il soffitto della sua stanza, con i capelli ramati sparsi sul soffice cuscino del suo letto. Fuori i raggi deboli e rossastri del sole intento a scivolare oltre le montagne illuminava quasi svogliatamente il giardinetto dove la nonna di Cassie era solita coltivare le sue piantine, che faceva poi essiccare per profumare la casa. Cassie si alzò, sedendosi sul bordo del letto, sospirando per i mille pensieri che le vorticavano fastidiosamente in testa. Forse era stata solo un sua impressione, ma temeva che lo sguardo maligno che quella strana ragazza le aveva rivolto non fosse solo frutto della sua immaginazione. Anche gli altri ragazzi si erano accorti dello strano comportamento della ragazza, ma non aveva aperto bocca di fronte ai numerosi gruppetti di liceali raccolti in mensa.
Cassie si alzò e fece distrattamente qualche passo per la stanza, per poi dirigersi verso la finestra. La spalancò, respirando l'aria romantica e delicata della sera ormai quasi giunta, e si affacciò incrociando le braccia sul davanzale. Il suo sguardo vagò sul paesaggio, fino a incontrare la figura esile e delicata di Diana passeggiare lungo la Crowhaven Road.

 
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Loch Nessä
view post Posted on 25/2/2011, 18:21




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E sciolgo i miei dubbi
dalla notte che suscita tormenti;

Diana Meade


Aveva sempre amato passeggiare in piena solitudine, lei e i suoi pensieri assieme lungo la strada rossastra per il tramonto. Ora che tutto sembrava finito, avrebbe dovuto iniziare a pensare come mandare avanti il Circolo, come acquisire ulteriore potere e come tenere sotto controllo i desideri di Faye, ormai noti a tutto il gruppo. Con l'ingresso di Cassie, Diana si era rassicurata: ora avrebbe avuto una valida alleata per fronteggiare quella pantera che, come tale, si lasciava dominare dagli istinti. Erano le tre leader della Congrega, e dovevano andare d'amore e d'accordo.
Sbuffò stiracchiando un poco il braccio avvolto dalla manica del maglione color vaniglia, e incrociò le braccia al petto per riscaldarsi e sentirsi semplicemente protetta. Lasciò vagare gli occhi color smeraldo su ogni casa del vicolo che incontrava lungo il cammino, notando che tutti erano rintanati nelle loro calde abitazioni. Uno strano senso di insicurezza la colse alla sprovvista e, per poco, non inciampò su un sasso che giaceva indisturbato sul marciapiede. Una volta ripreso l'equilibrio, ridacchio tra sé per la mancata grazia che le era stata da sempre attribuita. Diana la sbadata, non suona male, pensò.
Quando passò davanti al civico 12, la casa di Cassie, notò uno strano stridulo, quel rumore che provoca una maniglia nel momento in cui viene girata. Portò lo sguardo al piano superiore e sorrise alla ragazza dai capelli sparsi attorno al viso e dallo sguardo intento ad osservare il paesaggio vittima del tramonto. Socchiuse un poco gli occhi, per il raggio luminoso che le apparve sul volto, e sorrise cordiale come sempre all'amica. Si avvicinò alla recinzione della casa, per poi alzare il braccio in segno di saluto. Ehi Cassie! disse ad alta voce, sperando di essere sentita.



Edited by Loch Nessä - 19/4/2011, 19:42
 
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Enbryn
view post Posted on 26/2/2011, 15:55




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L'inferno è la sofferenza
di non poter più amare;

Cassie Blake


Cassie cambiò posizione, appoggiandosi il mento sulle mani unite e i gomiti sul davanzale. Il sole la colpiva in viso, costringendola a chiudere gli occhi, ma il piacevole tepore sulla sua pelle la dissuadeva dal chiudere la finestra e mettersi a fare i compiti, piuttosto che leggere un libro o andare in salotto a fare compagnia a sua madre. La brezza che soffiava sul mare arrivava fino lì, a solleticarle il viso e scompigliarle i capelli. Aspirò il famigliare odore di sale e riaprì gli occhi, seguendo la figura di Diana che si stava avvicinando lungo la strada. La ragazza inciampò in un sasso e a Cassie scappò un sorriso affettuoso, seguito da una certa smorfia di preoccupazione: Diana era sempre stata aggraziata e delicata, con un portamento da principessa; se qualcosa la distraeva al punto da farla inciampare, doveva trattarsi di qualcosa di davvero problematico. Cassie sperò solo che non si trattasse dello stesso fatto che preoccupava lei. Sospirò e fece vagare gli occhi blu sul paesaggio cittadino che si profilava davanti a lei.
Ehi Cassie!, si sentì chiamare. Riportò lo sguardo sulla ragazza, che la guardava dalla strada e si stringeva nel maglione. Si sollevò dal davanzale e la salutò con cenno della mano. Decise in quel momento di correre in strada dall'amica e di passeggiare con lei lungo Crowhaven Road, nonostante la preoccupazione che aveva addosso da mezza giornata non l'avesse lasciata.
Aspettami, arrivo. Richiuse la finestra e scese le scale, dimenticandosi il cappotto leggero ancora necessario in una stagione come la primavera. Aprì la porta e uscì, sorridendo a Diana che l'aspettava in strada. Si affiancò all'amica e in silenzio ripresero a camminare.

 
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Victoire
view post Posted on 26/2/2011, 17:27




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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


Non era da molto che il giovane francese si era trasferito lì, in quel piccolo posto, dimenticato oltretutto da Dio. Un mesetto forse? Più o meno era così, eppure già aveva individuato quale fosse il suo compito. Gli era stato illustrato tutto, ma agli occhi del ragazzo tutto ciò sembrava ancora poco credibile. Insomma scoprire l'esistenza delle streghe e doverle combattere, non era una cosa da tutti i giorni e soprattutto non era così semplice. Era inesperto sì, molto inesperto e sinceramente non sapeva nemmeno dove si stesse innoltrando. Nel terreno nemico. Ma che gli importava? Era armato! Non sarebbero di certo state due streghette da strapazzo a spaventarlo e poi il suo "lavoro" non era ancora iniziato. Quel giorno non avrebbe ammazzato nessuno... Camminava tranquillamente, un lieve venticello che gli accarezzava delicatamente le guance, sembrava spingerlo verso qualcosa, o meglio verso qualcuno. Non si sentiva minacciato, tanto nessuno sapeva chi fosse, anzi cosa fosse. Le mani in tasca e lo sguardo fiero rivolto davanti a sè, intento a distinguere due figure ancora lontane. Due ragazze e molto probabillmente due streghe. Quella via era praticamente infestata da quelle creature diaboliche. I suoi occhi azzurri, vigili e attenti, osservavano le due, le guardavano con insistenza. I suoi passi, lenti e cadenzati, non producevano alcun rumore, ma lentamente lo portavano sempre più vicino alle due donne. Si morse il labbro distrattamente, mentre cercava di mettere a fuoco l'immagine delle due ragazze, tentava di comprendere chi fossero, ma probabilmente non le conosceva neanche, dopotutto era nuovo di lì.


 
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Enbryn
view post Posted on 26/2/2011, 17:49




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L'inferno è la sofferenza
di non poter più amare;

Cassie Blake


Nessuna delle due ragazze pronuniciava una parola. Sembrava avessero paura di infrangere il silenzio innaturale che regnava nella via. Diana fissava davanti a sè, completamente immersa nei suoi pensieri, mentre Cassie si guardava in giro, percependo come una strana elettricità nell'aria. Ormai camminavano da parecchio tempo, e senza giacca inizia a sentire freddo. Il sole era quasi sparito e il crepuscolo colorava tutto di sfumature violacee e bluastre. Cassie stava per aprire bocca quando una sagoma scura si delineò in fondo alla strada. Camminava con lentezza, senza apparente fretta, ma Cassie sentì improvvisamente il bisogno di tornare indietro. Diana sembrava completamente assente, in un proprio mondo, tanto da non accorgersi della notte che avanzava e della sagoma che ormai aveva preso le sembianze di un ragazzo dall'espressione inquietante. Cassie prese Diana per un braccio, costringendola a fermarsi. La fissò, ma Diana sembrava non essersi nemmeno accorta delle mani ghiacciate di Cassie che le stringevano il braccio attraverso il morbido maglione.

 
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Loch Nessä
view post Posted on 26/2/2011, 17:52




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E sciolgo i miei dubbi
dalla notte che suscita tormenti;

Diana Meade


Quando ottenne il saluto in cambio del suo, Diana si rassicurò e sorrise dolcemente all'amica, che le aveva urlato di aspettarla. Evidentemente stava correndo in fretta e furia giù per le scale, e di lì a poco avrebbero passeggiato insieme, discutendo sul da farsi. Sì, sarebbe stata una buona idea. La bionda abbassò un poco il mento, affondandolo nel morbido colletto del maglione, stringendosi ancora di più con le braccia; sembrava strano, ma quel banalissimo movimento produsse una cascata di riflessi ramati sulla lunga chioma bionda, raccolta in un'alta coda di cavallo.
Quando Cassie uscì dall'uscio della casa, Diana rialzò il capo volgendo lo sguardo sulle sue labbra, tirate in un sincero sorriso. Rispose a sua volta con lo stesso sistema, per poi incamminarsi lungo la via del ritorno: l'ultima abitazione di Crowhaven Road, dopo quella di Cassie, era stata la casa di Black John, un tempo. Diana non avrebbe desiderato per nulla al mondo rivedere quelle fondamenta ricolme di cenere, e qualcosa le diceva che l'amica la pensava allo stesso modo.
Era indecisa se domandarle se stesse riuscendo ad abituarsi alla normalità, curiosa di sapere se anche lei era il tipo da non riuscire a restare con le mani in mano. Conosceva Cassie ormai da tempo, ma non aveva ancora vissuto con lei un periodo di pace, perciò non sapeva cosa rispondersi. A passi lenti e aggraziati, la tenue figura della bionda si contrapponeva con la vivacità del sole e con l'oscurità dei presentimenti nascosti in un recondito angolino della sua mente. Fu troppo pensierosa da non accorgersi di essere seguita da un ragazzo, che sembrava incuriosito dal duo di streghe.
Quando Cassie le afferrò il braccio, Diana si fermò di soprassalto, ancora mantenendo un'aria strana, diversa dal solito. Responsabilità, preoccupazioni, dubbi; tutto sembrava accavallarsi nella sua lucida mente. Tornò alla realtà constatando che l'amica era agitata da qualcosa, o qualcuno. Si guardò attorno, restando attaccata alla ragazza dallo sguardo del colore del mare, senza divincolarsi. Tutto le fu più chiaro, quando intravide la figura di un ragazzo piuttosto alto e dallo sguardo indescrivibile. Le stava seguendo? Non c'era alcun dubbio.



Edited by Loch Nessä - 19/4/2011, 19:42
 
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Victoire
view post Posted on 26/2/2011, 18:41




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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


Un presentimento, un brutto presentimento... Mon Dieu! Non può essere! Pensò sorpreso e per nulla contento il francese, anche se apparentemente non diede alcun segno nè di sorpresa nè di disperazione. Semplicemente la sua espressione non cambiò di una virgola, ma rimase indecrifrabile, come se tutto gli scivolasse inesorabilmente addosso, senza scalfirlo minimamente. Guardava le due presunte streghe, i suoi glaciali occhi erano puntati su di loro, ma soprattutto studiavano la figura bionda. Le ricordava terribilmente qualcuno o meglio sapeva di chi si trattava, il suo cuore, il suo dannato cuore glielo diceva, ma non voleva crederci. Anzi pensava e sperava di sbagliarsi. La odiava. Odiava tutte le streghe. Le avrebbe debellate tutte e senza pietà. Non avrebbe risparmiato nessuno. Avanzò ancora, quella strada apparteneva a tutti, ma solo gli ingenui e i cacciatori di streghe osavano innoltrarsi. La sua mano corse alla pistola che portava con sè. No, non era il momento giusto per farlo, non lì, non quando era da solo e soprattutto quando erano due le streghe. Avrebbe aspettato il momento propizio. Avrebbe dovuto portar pazienza. Le stava seguendo? Inizialmente no, purtroppo non aveva il dono della dobbia vista, non poteva prevedere il futuro, di conseguenza non sapeva che innoltrandosi per quella strada avrebbe incontrato due nemiche. Ma ora che le aveva viste perchè non avvicinarsi? Distrattamente sfiorò la cicatrice sulla guancia sinistra, avvicinandosi ulteriormente. Streghe... Pensò disgustato, osservando prima quella bionda e poi quella castana.


 
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Loch Nessä
view post Posted on 27/2/2011, 09:29




SPOILER (click to view)
Direi di mettere un ordine di risposta, altrimenti capitano pasticci xDxD

- Victoire
- Bryn
- Nessa
 
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Victoire
view post Posted on 27/2/2011, 10:44




SPOILER (click to view)
Yep concordo! ^^
 
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Enbryn
view post Posted on 27/2/2011, 13:36




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L'inferno è la sofferenza
di non poter più amare;

Cassie Blake


Cassie stringeva il braccio di Diana allarmata, mentre il ragazzo continuava a camminare assorto nei suoi pensieri. A un certo punto i suoi occhi ammaliatori focalizzarono le due ragazze, posandomi prima su Diana e poi Cassie. Sembrò accorgersi improvvisamente di qualcosa, perchè la sua mano si mosse come per estrarre qualcosa dal giubbotto. Subito si bloccò, la sua espressione ritornò indecifrabile e rilassata, quasi maligna. Qualcosa in quegli occhi misteriosi e affascinanti la portava a credere che non fosse un passante qualunque intento a passeggiare, soprattutto perchè Crowhaven Road era la via delle streghe. Diana, sussurrò Cassie, cercando di richiamare l''amica. Ma l'attenzione della strega sembrava completamente assorbita dagli occhi del ragazzo, come se stesse ricambiando il suo sguardo. I suoi occhi scivolarono anche in quelli di Cassie, ma non tradirono nessuna emozione, come se fosse consapevole che un passo falso avrebbe creato problemi. Da sempre gli esterni provavano timore e odio verso i ragazzi della Congrega, anche se dopo la scomparsa di Black John gli animi si erano pacati e la situazione sembrava essere migliorata decisamente.
Le due streghe rimasero rimasero immobili, mentre il ragazzo si sfiorava una guancia, segnata da quella che sembrava una cicatrice, e continuava ad avanzare nella loro direzione
.



Edited by Enbryn - 27/2/2011, 14:09
 
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Loch Nessä
view post Posted on 28/2/2011, 16:16




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E sciolgo i miei dubbi
dalla notte che suscita tormenti;

Diana Meade


Cosa avrebbero fatto adesso? Cassie, da come le strattonava il braccio, sembrava voler fuggire e allontanarsi il più possibile dal ragazzo. Le intenzioni di quest'ultimo, però, non parevano così cattive: se non fosse stato per i presentimenti dell'amica, Diana non avrebbe fatto una piega. Cercava di guardarlo, di riconoscerlo se ci riusciva, e di comprendere in qualche modo le sue intenzioni. Il tramonto era passato, ormai, al crepuscolo, e tutt'attorno il blu del sole morente si tingeva con il nero pece notturno.
La chioma di Diana perdeva lucentezza, così come l'espressione sul volto, che prima era così sorridente. Posò lo sguardo su Cassie quando la chiamò, forse per farla tornare nella realtà o per suggerirle, di lì a poco, il da farsi. La bionda gettava le fondamenta sull'intelletto dell'amica, incapace di prendere una decisione affrettata e razionale. Sono una leader, lo sono sempre stata... pensò tra sé, quasi per farsi coraggio. Ruotò con un movimento repentino il capo per scorgere una possibile via di fuga: la strada davanti era sbarrata dal ragazzo, dietro c'erano le ceneri di Black John e poi la scogliera, un sicuro salto nel vuoto. Non c'erano sentieri secondari, l'unica via era quella dietro le spalle del giovane. Diana si concedette il lusso di prendere un respiro, per poi ragionare. Cassie disse tentando di mantenere il tono calmo, nonostante il cuore pulsasse a mille. Fu allora, che gli occhi color smeraldo videro i contorni di un bastone, un ramo spezzato non troppo grande, né delle dimensioni di un ramoscello, poco distante dal duo di streghe. Rimase immobile, in attesa, stringendo la mano dell'amica al suo fianco.



Edited by Loch Nessä - 19/4/2011, 19:43
 
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Victoire
view post Posted on 28/2/2011, 16:39




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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


Era divertito dalla reazione spaventata che le due streghe avevano mostrato. Era davvero così minaccioso? Il suo aspetto era davvero così terrificante come le due davano a vedere? Eppure si era sempre considerato affascinante, sì forse un po' tenebroso, ma di sicuro piacevole all'aspetto. Che avessero già capito chi era? O meglio cosa era? Nah...assolutamente impossibile, apparentemente era un ragazzo normale, che tranquillamente si stava avviando per una banale e normale strada di paese. Non stava facendo nulla di male, eppure i sensi delle due avvertivano chiaramante il pericolo. Pericolo... Che parola meravigliosa, dal suo eccellente, ma ancor di più preferiva la parola "morte". Sinonimo di distruzione, di fine. Quella corta parolina risuonava così dolce alle orecchie di Eleazar, specialmente se unita alla parola Strega. Sì, perchè la morte di una strega gli portava enorme soddisfazione. Le detestava, le odiava, le voleva tutte morte. Si avvicinò ulteriormente. Il sole alle sue spalle stava lentemente abbandonando la terra, per lasciare spazio alle tenebre, le quali inesorabilmente avanzavano, inghiottendo avide qualsiasi cosa al loro passaggio e lasciando tutto freddo e privo di vita. La poca luce, che ancora resisteva al buio, illuminava vagamente i pallidi volti delle due ragazze, donando loro un aspetto quasi etereo. Sorrise malizioso e si fermò a pochi metri da loro. Non ho intenzione di farvi del male. Almeno, non ora. La sua voce uscì dalle sue labbra seducente e calda, rendendolo apparentemente privo di qualsiasi cattiva attenzione. Il suo sguardo seguì quello della bionda, posandosi appunto sul ramo spezzato. Stavano cercando una via di fuga o un qualcosa per difendersi. Patetico.



Edited by Victoire - 1/3/2011, 16:04
 
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Enbryn
view post Posted on 1/3/2011, 15:56




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L'inferno è la sofferenza
di non poter più amare;

Cassie Blake


Il fatto che il ragazzo sembrasse così sicuro di sè non prometteva nulla di buono, riflettè Cassie. Quella specie di vista che le aveva permesso di salvarsi la vita tante volte sembrava aver smesso di funzionare. Cassie cercava di analizzare il ragazzo, capire cosa si nascondeva dietro quella frase innoqua e pacata. Perchè un ragazzo normale camminando per strada dovrebbe giustificare il proprio comportamento a due ragazze? Sarebbe un modo per rivelare ciò che si vuol fare, pur negandolo. Se prima una lieve ombra di dubbio esisteva ancora, adesso Cassie era certa che quel ragazzo non era lì per una semplice passeggiata. Sennò perché preoccuparsi di rassicurarle? Cosa centrava lui con loro?
Cercò di mostrarsi sicura di sè e consapevole della situazione, drizzando la spalle e scostandosi i capelli dal viso. Prese la mano della sua amica e seguì gli sguardi dei due giovani, posati su un bastone gettato sulla strada. Fissò il ragazzo, mentre il suo cervello lavorava come un forsennato per trovare una via di fuga. "Non ho intenzione di farvi del male", aveva detto. Una domanda come "chi sei?" sarebbe stata di sicuro deviata, in qualche modo il ragazzo avrebbe trovato il modo di non rispondere e portarle fuori strada con quella sua voce melliflua e accattivante. Allora perchè non dar voce alle sue domande?, penso Cassie. Strinse lievemente la mano di Diana e parlò: Perché avresti dovuto nuocerci? Non ti conosciamo e sembri un bravo ragazzo. Sperò che quella domanda lo avesse messo in difficoltà, perchè non aveva idea di come poter tornare a casa sana e salva, ora che aveva confermato i suoi timori e il sole se n'era andato.


 
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Loch Nessä
view post Posted on 1/3/2011, 16:22




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E sciolgo i miei dubbi
dalla notte che suscita tormenti;

Diana Meade


Dopo aver udito la maliziosa voce del ragazzo che pareva volerle rassicurare, Diana posò, finalmente, lo sguardo sul suo viso. Notò quella che doveva essere una cicatrice delinearsi sulla guancia, proprio nel punto in cui, mentre egli sorrideva, si creava la fossetta. Ciò gli conferiva un aspetto bizzarro e asimmetrico, che colpì l'immaginazione di Diana, nel momento in cui iniziò a pensare cosa avrebbe potuto causargli quel marchio. Ancora una volta la candida strega avrebbe giurato che il giovane fosse davvero portatore di buone intenzioni, sempre se non fosse stato per il susseguirsi di strette dell'amica, che possedeva il dono della vista.
Fu proprio Cassie a rompere quel silenzio imbarazzante ed inquietante che provocarono le parole dell'interlocutore: aveva fatto una domanda a trabocchetto, forse un giro di parole per indagare sulla sua vera identità; eppure Diana, sentiva di sapere già la risposta del ragazzo. Fin dal primo istante che l'avevano visto, si erano mostrate allarmate e preoccupate. Scosse un poco il capo, quasi impercettibilmente, e lasciò la mano dell'amica.
Tutti possono sembrare bravi ragazzi, persino mia cugina... disse con un tono talmente basso da parere un pensiero espresso ad alta voce contro il suo volere. Non sapeva neppure il perchè di quella affermazione, sapeva soltanto di doversi tranquillizzare. Se quel giovane dagli occhi azzurro ghiaccio aveva cattive intenzioni, aveva deciso di portarle a termine nel posto sbagliato: quella era Crowhaven Road alla prima alba della notte, e tutti i membri del Circolo erano sicuramente rintanati nelle loro case. Sarebbe bastato un urlo, o un semplice pensiero...pensò osservando Cassie.



Edited by Loch Nessä - 19/4/2011, 19:43
 
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