L'Inizio Della Vendetta

« Older   Newer »
  Share  
Enbryn
view post Posted on 27/3/2011, 17:24




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Il dolore atroce lo spinse ad alzarsi, a riemergere da quella montagna di sabbia che lo aveva ricoperto. Sentì il suo corpo mutare, ma non vi badò e, infuriato, si aprì un varco nella sabbia. Ruggì di rabbia, guardandosi intorno, come per cercare qualsiasi cosa su cui rovesciare la sua voglia di vendetta. Il suo sguardo cadde sulla luna rossa: il suo istinto gli diceva che era appena accaduto qualcosa al suo padrone, qualcosa di grave, ormai irrimediabile. Sentì una goccia salata scivolargli lungo il muso, sfuggendo al controllo delle lunghe ciglia. Gettò il capo all'indietro e ululò, squarciando la notte con un urlo straziante, un inno a quel dolore represso da troppi anni. Il pelo scomparve, la forma del corpo cambiò, mentre il suo grido, da ululato divenne un urlo. Si lasciò cadere nella sabbia, sconvolto dal dolore e dalle lacrime che stava piangendo per la prima volta nella sua vita. Aveva sentito chiaramente il potere di Black John dissolversi, poco prima che si sprigionasse in una violenta onda che lo aveva trasformato, dandogli un nuovo corpo e la possibilità di una nuova vita.
La stanchezza prese il sopravvento e si accasciò sulla sabbia, crollando in un sonno pieno di incubi, in cui rivedeva i ricordi dell'infanzia a cui era stato strappato brutalmente.
Il verso dei gabbiani e la tenue luce dell'alba, spinsero le sue palpebre ad alzarsi, nel momento in cui il sole si affacciava sulla tavola piatta del mare. Scrollò il capo dalla sabbia, mettendosi le mani nei capelli per la disperazione. Le ciocche si erano indurite per il sale delle onde che si infrangevano a pochi metri da lui. Si alzò e istintivamente fece ricorso ai suoi sensi più sviluppati, annusando l'aria e tendendo le orecchie. Vedeva delle case lì vicino e capì di aver bisogno di mangiare e di darsi una pulita. Furtivamente si avviò, barcollando incerto per la posa eretta e si avvicinò a una casupola affacciata sulla spiaggia. Entrò da una finestra e constatò che i padroni di casa fossero via, per poi dirigersi verso il bagno. Si lavò e cercò qualcosa da indossare, ribaltando i mobili nella camera da letto. Quasi pentito di aver messo in disordine la stanza, si infilò i primi stracci che trovò nei cassetti e si diresse in cucina. Afferrò una zaino, gettato sull divanetto posto sotto la finestra e lo riempì di tutto ciò che di commestibile poteva durare per un certo periodo. Uscì di casa, saltando letteralmente fuori dalla finestra, per poi mettersi a correre lungo la spiaggia deserta. Il sole faceva brillare la sabbia, che appariva come un tappeto di pagliuzze d'oro gettate da una mano gigante. Si fermò e cercò con lo sguardo un luogo riparato, un posto in cui si potesse nascondere da occhi indiscreti. Il lontananza vide un bosco: il suo istinto lo portava là, al riparo dal sole e dagli estranei; un nuovo rifugio, una nuova casa. Gli sarebbe bastato camminare fino a sera per raggiungerlo, poi sarebbe stato al sicuro. Si sistemò lo zaino in spalla e iniziò a camminare: non gli restava che ricominciare.



Edited by Enbryn - 27/3/2011, 19:11
 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 27/3/2011, 18:12




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Lo squallido urlo del capitano di bordo risuonò nell'abisso, prima che quello si gettasse nel mare in balia della tempesta, per poi scomparire nel gorgo nero come la pece, che tutto distruggeva e tutto risucchiava.
Una tempesta, la solita tempesta. L'aria iniziò a diventare preziosa; ogni respiro catturava sempre più acqua salata che bruciava gli occhi e la gola. E fu così che il ricordo di una falsa morte, ricondusse sulla via della vita l'esile corpicino sepolto sotto le ceneri della villa maledetta. Marion si ritrovò a respirare la nera polvere che si trovava attorno. Tossì, imprimendo in quel gesto sempre più potenza ogni volta che lo faceva, per tentare di scacciare dalla lingua quei fastidiosi granelli. Qualcosa nella sua mente vorticava in un vortice di sensazioni e ricordi: presentimenti seguiti dal dolore e dalla gelosia. Se solo il suo padrone fosse rimasto sempre con lei, se solo non l'avesse declassata sotto i piedistalli dei bambini di Crowhaven Road, forse sarebbe ancora lì, seduto su quella poltrona invisibile, con la fragile marionetta di ceramica stretta al petto, con lei.
Mentre sentiva di esser ormai perduta in un mondo il cui senso era scomparso con la persona che più di tutte adorava, Marion cercò di dimenarsi, come se stesse tentando di risalire dalle profondità degli abissi. Doveva vivere, per portare a compimento la missione, la vendetta.
La mano che prima era ricoperta di preziosa ceramica, imboccò una possibile via di fuga che si rivelò adatta; poco dopo, tutto il corpo riuscì a dissotterrarsi da quel mucchio di pena e dolore. La sensazione di soffocamento, però, non l'aveva ancora abbandonata; Marion fu costretta a doversi liberare del vestitino vittoriano che l'aveva accompagnata per tutti quegli anni. Lo fece a malincuore, quando notò che il suo corpo stava crescendo a dismisura: stava assumendo l'aspetto di un essere umano. Con una smorfia ne osservò i brandelli che tratteneva a stento tra le mani, per poi decidere di sbarazzarsene per sempre, seppellendoli là dove si trovava poco prima. Con non pochi tentativi, riuscì ad alzarsi dal mucchio di macerie che incorniciavano il paesaggio, per poi raggiungere barcollante la scogliera. Percepì una strana tensione nell'aria, un concentrato di tristezza ed ira repressa.
Fu l'ululato di un fedele compagno di giochi, a volgere i suoi occhi verdi verso la spiaggia: Thiago stava avviandosi verso un boschetto lì vicino, forse spinto dall'istinto animale o semplicemente dal timore dei cambiamenti. A Marion parve estremamente difficile decidere cosa fare; ora che i suoi movimenti non erano più controllati dai sottili fili d'argento che Black John faceva danzare con premura, doveva iniziare a pensare da sé quello che avrebbe fatto.
Segui Thiago, si disse con convinzione. Dopo aver portato un piede nel vuoto, si diede una rapida spinta verso quello che pareva un baratro di almeno una ventina di metri. Aveva visto molte bambole come lei, della sua stessa grandezza, lasciarsi cadere dal balconcino che adornava la facciata della villa, per raggiungere più velocemente il giardino. Strizzò gli occhi a causa dell'aria gelata che le veniva contro con arroganza. Un colpo sordo rimbombò alle pendici della scogliera, seguito da un urlo di terrore. Marion si ritrovava immersa in un mucchio di sabbia, così terribilmente simile alla polvere che odiava tanto, con le braccia e le gambe in posizioni innaturali, come quelle di un fantoccio gettato da un ponte. Niente sangue, nessun osso spezzato, nessun graffio. Si ritrovò con i capelli color albicocca ammassati sul viso in un groviglio disordinato: che cosa terribile, il disordine.
Solo dopo si ricordò di esser coperta da null'altro che da qualche chiazza di sabbia e fango. Notò, poco distante, un brandello di quella che doveva esser stata una vela sfilacciata dal vento tempestoso. Si alzò seguita da non pochi inquietanti crock interni al corpo che, però, terminarono dopo qualche passo. Thiago! Quì cucciolo! urlò dopo essersi avvolta nella stoffa. Azzardò una breve corsetta, che terminò con un'impacciata caduta nella sabbia.



Edited by Loch Nessä - 28/3/2011, 16:43
 
Top
Enbryn
view post Posted on 29/3/2011, 15:56




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Qui cucciolo?, si ripeté mentalmente, mentre l'eco dell'urlo si disperdeva nel silenzio mattutino, infranto solo dal rumore delle onde. Si voltò con timore, sperando che non fossero i proprietari della casa che aveva appena messo a soqquadro. Impossibile, si disse subito dopo. Nessuno aveva visto la sua trasformazione, e di conseguenza non potevano conoscere la sua vera natura. Vide in lontananza una figura accartocciata nella sabbia: si scostava i capelli dal viso con stizza, spazzandosi via i granelli di sabbia dal vestito. Thiago strizzò gli occhi, cercando di capire da dove fosse venuta: tutto attorno c'erano solo rocce, rocce molto alte per di più. Scosse la testa, senza riuscire a darsi una risposta e, quasi senza pensarci, iniziò a dirigersi verso la ragazza. Il suo istinto affettuoso e altruista lo spingeva verso colei che poteva avere bisogno del suo aiuto, a dispetto del suo impulso predatore che gli urlava di correre via. Andò incontro alla fanciulla e le porse una mano. Serve aiuto?

 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 29/3/2011, 18:52




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Strizzò gli occhi per scacciare i granelli di sabbia che si erano astutamente intrufolati tra le palpebre, per poi tentare di rialzarsi. Le ci vollero molti tentativi ma, finalmente, riuscì nel suo intento. Alzò lo sguardo da terra, ritrovandosi davanti un ragazzo alto e dall'aspetto inquietante. Quasi senza controllo, Marion arretrò di qualche passo, sussultando di stupore e timore. Thiago? domandò più rivolta a se stessa che al vecchio compagno.
Bastarono pochi istanti e la baia tutt'attorno si riempì di una risata cristallina e gioviale, affatto mantenuta. Marion si cinse lo stomaco, in preda all'euforia. Quel cucciolo di peluche era davvero buffo nel suo nuovo aspetto e, forse, avrebbe agito ancor più esageratamente se si fosse guardata in un semplice specchio d'acqua.
Cercò di ricomporsi, notando il silenzio imbarazzante che tentava invano di prevalere sul suo riso, schiarendosi la voce e tossendo un poco. Immediatamente il suo volto si colorò di un'espressione severa e altezzosa, e volse tale sguardo nelle iridi castane del ragazzo. Si avvicinò e si alzò sulle punte dei piedi per raggiungere, anche se a stento, la fronte di Thiago. Un leggero scappellotto sul ciuffo ondulato seguì il tutto.
Thiago, Thiago, devo iniziare a cavarmela da sola. Grazie comunque. disse accennando un sorriso completamente disastroso. Doveva ancora imparare a "modellare" i tratti del viso e dello sguardo in base alle situazioni; era fin troppo semplice avere sempre la stessa faccia di ceramica, tirata in un'unica espressione. Si riabbassò alla sua altezza normale e iniziò a guardarsi in giro, giocherellando con la lingua che aveva scoperto di possedere.

 
Top
Enbryn
view post Posted on 30/3/2011, 14:47




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Fissò la ragazza con un sopracciglio sollevato, cercando di decifrare il suo comportamento. Sembrava muoversi in modo scombinato, come aveva appena dimostrato il sorriso sbilenco che gli aveva rivolto. La osservò muoversi con difficoltà sulla spiaggia, guardandosi in giro e muovendo il corpo più del dovuto, forse per conoscerlo. Anche lui aveva avuto problemi per i primi minuti della sua vita da umano, ma lei sembrava ancora più in difficoltà. Forse perché, essendo una marionetta, non aveva mai avuto la possibilità di muoversi autonomamente. Lanciò un'occhiata dietro di sé, in direzione del bosco in cui voleva nascondersi per un pò. Non era abituato ad avere rapporti con le persone, aveva bisogno di allenarsi in un certo senso. Riportò lo sguardo sulla bambola umana che vagava sulla sabbia. L'altra sua alternativa era rimanere con lei, e seguirla fidandosi delle sue capacità relazionali. Storse il naso all'idea di che impressione avrebbe potuto dare in giro con una ragazza del genere e sospirò indeciso. Non aveva bisogno di esibirsi, il suo aspetto inquietante già lo aiutava a non passare inosservato. Aveva bisogno di indiscrezione se voleva che la sua vendetta si compisse. Aveva fatto la sua scelta. Stava a lei ora decidere. Tutto sommato gli dispiaceva lasciarla lì da sola, sperduta e senza un punto di riferimento. L'animo di Thiago era buono per natura, e poi conosceva già Marion; spesso il suo padroncino gliene parlava e li faceva giocare insieme, lei la donna di casa, lui il suo animale domestico. Avrebbe sopportato la sua compagnia, se proprio doveva.
Dove hai intenzione di andare?, disse, parlando per la prima volta. Si stupì della strana voce, calda e sicura, quando uscì dalla sua bocca per formulare la domanda. Aspettò che la ragazza si degnasse di rispondergli, sistemandosi lo zaino sulle spalle.

 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 31/3/2011, 19:11




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Clock, clack. La lingua saettava allegramente tra le morbide labbra inumidite dalla saliva. Marion osservò con uno sguardo quasi assente il ragazzo che si ritrovava di fronte, stavolta portò gli indici di entrambe le mani alle estremità della bocca, per poi tirare la pelle in direzione delle orecchie, simulando un finto sorriso. Doveva cercare di acquistare sempre più sicurezza nei movimenti e tentare di camminare elegantemente come una vera e propria lady. Black Jonh sì che camminava bene, ballava anche; il ricordo dei passi di danza compiuti grazie all'esperienza delle manovre manuali colmarono il cuore della ragazzina di tristezza e nostalgia.
Tirò su col naso, per poi avviarsi oltre l'alta figura del compagno e muoversi in direzione del bosco. Avevano bisogno di un riparo, un luogo dove avrebbero architettato ogni strategia e inganno. Anche se non si erano ancora espressi a riguardo della vendetta, la piccola Lady sentiva che Thiago desiderava ciò che più bramava lei, e voleva realizzare i suoi stessi pensieri. Raggiungiamo il bosco. Potrebbero arrivare pescatori durante la notte e restare sulla spiaggia mal organizzati come siamo non è una buona idea. disse prendendo le redini della situazione. Se per lunghi anni era stata comandata da qualcuno, ora avrebbe fatto di testa sua, anche se a Thiago non andava bene.

 
Top
Enbryn
view post Posted on 1/4/2011, 16:21




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Il comportamento di Marion non era tra i più normali, ma con un pò di allenamento, Thiago sapeva che si sarebbe potuta esporre in pubblico. Dopotutto, anche se era stata una marionetta, era comunque molto più vicina di lui al mondo degli umani. La guardò trastullarsi con la pelle della sua faccia, mentre mimava un sorriso. Ad un certo punto tirò su col naso, con l'espressione tipica di chi sta riflettendo. Anche se non era la ragazza più affidabile del mondo, Thiago leggeva nei suoi occhi di quello strano colore verde castano la fiamma della vendetta. Non c'era alcun dubbio, aveva bisogno di lei. Rispettò la decisione della ragazza, quasi contento che qualcuno gli desse degli ordini. Era abituato a fare il volere degli altri, così come fanno tutti quelli della sua specie. A che specie appartengo?. Il pensiero affiorò improvvisamente, portando con sè un'ondata di tristezza. Thiago scrollò il capo e si voltò verso il bosco. Muoviamoci. Si sta facendo tardi.

 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 5/4/2011, 14:21




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Camminare tra le sterpaglie si rivelò molto più complicato di quanto la ragazzina potesse immaginare. Anche la sabbia era stato un ostacolo abbastanza considerevole: le sue esili gambe avevano spesso ceduto, e la caviglia si era slogata più volte; nonostante ciò Marion proseguì imperterrita, senza soffermarsi sulla stranezza di non sentir alcun dolore. Una volta raggiunta la boscaglia, i buffi occhioni da cerbiatta curiosa si apprestarono a contemplare il punto in cui la sabbia si ritraeva risucchiata dalle radici degli alberi. Era uno strano contrasto: da un lato la scintillante spiaggia bianca per la luce lunare, dall'altra lo smeraldo più tenebroso era accompagnato dagli odori di un'antica foresta. L'odore, era meraviglioso poter godere dell'olfatto. Marion inspirò socchiudendo gli occhi, quasi per entrare a far parte di quel regno indomito e selvaggio, la cui notte prevaleva con tirannia. Sarebbe stato incredibile poter stabilirsi in un posto come quello, eppure qualcosa non andava come avrebbe desiderato. Le urla di una civetta colmarono le orecchie della piccola lady, mettendola in allerta e distruggendo tutto quell'intreccio di pensieri che la sua mente neonata aveva concepito fino a quell'istante. Si voltò verso Thiago, portandosi una mano davanti alla bocca. Che cos'è stato? domandò impaurita. Non credeva che provare paura fosse così inquietante quanto elettrizzante.

 
Top
Enbryn
view post Posted on 6/4/2011, 16:07




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Seguì la marionetta camminando tra i bassi cespugli del sottobosco, guardandosi intorno senza troppo entusiasmo. Black John era sempre stato un tipo solitario e amava trascorrere le sue giornate nei boschi, portandosi dietro Thiago. Conosceva fin troppo bene luoghi come quello, e anche se non vi era mai stato, avrebbe già saputo riconoscere l'odore della terra, di un albero, di un qualsiasi anonimo cespuglio. Marion, davanti a lui, continuava a incespicare, rimanendo impigliata con il suo vestito nei rami coperti di spine. Thiago sospirò, girando gli occhi al cielo, chiedendosi come avrebbe fatto con lei. Per prima cosa occorreva trovare una sistemazione: non avrebbero potuto mescolarsi con gli umani e le streghe senza avere un'abitazione, dei vestiti puliti ogni giorno e un bagno in cui lavarsi. In più dovevano adattarsi al comportamento degli uomini, a partire dal linguaggio e dai movimenti del corpo. Thiago era vissuto qualche decina di anni prima ed era il primo ad avere difficoltà con il linguaggio giovanile e alla mano di adesso. Forse Marion sarebbe stata ancora più in crisi per questo motivo. Il ragazzo aprì lo zaino e ne tirò fuori una barretta di cioccolata, rubata nella casa in cui aveva preso anche i vestiti. Il verso triste e malaugurante di una civetta risuonò nel bosco, spezzando il silenzio. Che cos'è stato?, disse la ragazza, voltandosi impaurita verso di lui. Una civetta. Non è pericolosa, rispose stancamente, fissando la barretta incartata. La aprì sospettoso, senza sapere che gusto avesse: fino ad allora non aveva mai mangiato niente, non ne aveva bisogno finché era un cucciolo di peluche, ma ora il suo stomaco reclamava cibo. La addentò cautamente e il suo timore iniziale sparì. Mai mangiato nulla di più buono, disse, masticando. Poi ridacchiò, dandosi dello stupido: non aveva mai mangiato nulla e qualsiasi cosa gli sarebbe apparsa buona.

 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 8/4/2011, 17:46




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Una civetta? L'immagine offuscata di un libro apparve in un angolino della memoria della piccola lady, che si era avvinghiata al proprio petto con entrambe le braccia. Non aveva idea di come doversi comportare, o forse sì: Black John era elegante e raffinato nella camminata, ma non era affatto semplice imitarlo a tal punto. Solo muovere le braccia risultava terribilmente difficile per una che non si era mai mossa senza l'aiuto di qualcuno. Nel profondo, sentiva ancora i fili d'argento agganciati ai suoi esili arti e quasi desiderava ancora esser dominata da qualcuno. Quel qualcuno, però, non c'era più. Il libro tornò al centro dei suoi pensieri e si aprì come vittima di una folata di vento improvvisa, mostrando l'immagine di un uccello dal muso schiacciato e dagli occhi colmi di un'acuta tenebra. Marion collegò quell'immagine al verso appena udito e potè ben immaginare che fosse azzeccato per un rapace del genere. Black John amava farla sedere sulle sue ginocchia come se fosse una piccola bambina curiosa di sapere, e le mostrava sempre le figure che adornavano quelle pagine.
La lucentezza della carta che avvolgeva la merenda di Thiago attirò d'improvviso la sua attenzione, e ben presto si ritrovò ad ammirare e rimirare le schegge lattescenti della luna riflesse sulla confezione. Osservò con estrema curiosità la bocca del ragazzo che aveva addentato quel buffo parallelepipedo scuro: cioccolato. Aveva sentito parlare della meravigliosa bontà di quel cibo umano, e non voleva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere. Si gettò slanciandosi come un rospo addosso al compagno, senza però riuscire ad afferrare al primo colpo il suo obiettivo: era troppo bassa. Si accucciò a terra osservandolo con i suoi occhioni verdi per poi allungare le braccia verso l'alto, in una cieca arrampicata. Voglio assaggiarlo anche io!! disse inebriata dal profumo.



Edited by Loch Nessä - 20/4/2011, 13:03
 
Top
Enbryn
view post Posted on 12/4/2011, 15:34




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


La ragazza gli si gettò ai piedi, alzando le mani come una sacerdotessa in adorazione. Thiago fissò alternativamente lei e la barretta, riluttante a cedergliela. Con un sospiro diede un ultimo morso poi cedette l'invitante tavoletta di cioccolata alla ragazza. La oltrepassò e si fermò qualche passo più avanti, guardandosi intorno.
Marion, dobbiamo trovare una sistemazione. Non possiamo avvicinarci alle streghe vivendo in un bosco. Hai pensato a qualche soluzione?, le chiese, sapendo che la risposta avrebbe dovuto attendere. Marion non era il tipo da prodigarsi per risolvere un problema, anzi. Thiago gettò a terra lo zaino, e si sedette sulla felci umide del sottobosco. Il loro piano cominciava a rivelarsi più complicato del previsto.

 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 20/4/2011, 12:27




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Mantenne lo sguardo intento a cogliere ogni minimo movimento della barretta tra le mani di Thiago e, quando quello se ne liberò, saltò afferrandola al volo. Almeno i salti le riuscivano bene, la cosa iniziava a piacerle. Marion, dopo un'accurata indagine visiva, diede un considerevole morso a quello che era uno dei cibi più apprezzati dagli esseri umani e finalmente capì perchè ciò fosse possibile. Il dolce quanto amaro gusto del cioccolato si impastava sulla lingua, scivolando lungo l'esile gola, che mai aveva assaggiato qualcosa. La giovane ragazzina si sentì come se si fosse scivolata in una vasca ricolma d'acqua calda, circondata da vapori e fragranze dalle più disparate provenienze.
Fu un tonfo sul tappeto del sottobosco che richiamò la lady nel mondo reale, di cui era appena entrata a far parte d'improvviso. Spostò lo sguardo sul ragazzo seduto a terra e non potè fare a meno di sorridere: aveva tutti i capelli arruffati e umidi per l'umidità della sabbia in cui era stato sepolto. Se Marion era capace a fare qualcosa, quel qualcosa era legato all'aspetto esteriore, all'apparenza. La sua mente era stata proiettata per anni sulle copertine delle riviste di moda, e aveva sempre sognato di potersi vestire da sola come voleva. I suoi gusti si sarebbero focalizzati subito sull'epoca vittoriana e sull'eleganza e la raffinatezza dei suoi abiti, ma quella società moderna richiedeva un approccio diverso. Dopo essersi annotata tra i pensieri di sistemare la capigliatura del ragazzo, Marion si avvicinò saltellando alla sua figura, per poi posare lo sguardo sull'abbigliamento. Si strinse nella copertura provvisoria che aveva recuperato sulla spiaggia, arricciando il naso: doveva assolutamente trovare qualcosa di più adatto, quella vela non somigliava in alcun modo ad un vestito. Gettò la carta della barretta, che ormai giaceva nel suo piccolo stomaco, nelle sterpaglie e azzardò un grido tutt'altro che trattenuto.
Seguirono le seguenti parole: Aaaah! Thiago! Voglio un vestito nuovo! e da quando aveva un vestito? L'unico oggettino da considerarsi tale era un abito vittoriano in miniatura, che aveva coperto la sua candida pelle per secoli. Il ricordo di questo ormai ridotto in brandelli, fece rivoltare il suo animo parzialmente pacato. Se non fosse stato per quello stupido circolo, Black John non l'avrebbe abbandonata, così lei non si sarebbe risvegliata dopo la sua disfatta e non avrebbe mai distrutto il vestitino che tanto adorava, per colpa della crescita improvvisa. Una nuova espressione si aggiunse all'elenco: la razionalità, la supremazia, la sua piccola mente ne venne invasa. Portò le mani sulle tempie, ripiegandosi un poco verso il terreno sottostante. Vendetta, vendetta...dobbiamo trovare una sistemazione. le parole di Thiago le tornarono alla mente e rialzò la fronte, osservandolo con i suoi grandi occhioni da far invidia a un rospo. Dove hai preso quei vestiti? fu ciò che gli chiese. Nonostante conoscesse già la risposta, la lady voleva conoscere le intenzioni del ragazzo; sarebbe stata una buona idea, almeno per la subdola mente della ragazzina, raggiungere il luogo più vicino e approppriarsene.

 
Top
Enbryn
view post Posted on 29/4/2011, 15:21




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Marion si stava ancora trastullando con la sua barretta, ma Thiago non vi badava più, concentrato ormai a come trovare una sistemazione. Scrollò il capo, poi si alzò di nuovo e si mise lo zaino in spalla, prendendo di soppiatto un'altra barretta, questa volta ai cereali. Per un primo momento ignorò la domanda della fanciulla, eccitata, quasi troppo, per la cioccolata e improvvisamente interessata al suo vestito. Proprio non la capiva quella ragazza così legata alla superficialità e alle cose che non durano e subito si rovinano, destinate a essere gettate nella spazzatura, lasciandosi dietro un senso di delusione e rammarico. Li ho presi in una casa lungo la spiaggia. Dubito che lì troverai abiti di tuo gradimento. Dovresti andare in un museo, piuttosto, sghignazzò, mentre lei terminava la sua barretta. Thiago scartò la carta della sua e, dopo un pò di incertezza, diede il primo morso, rimanendo soddisfatto della scoperta. Subito dopo richiuse la carta e infilò la barretta nella tasca inferiore dello zaino, nascondendola agli occhi della marionetta. Mentalmente fece il punto della situazione. Obiettivo numero uno: trovare una casa, per potersi avvicinare alle streghe; obiettivo numero due: ottenere dei documenti validi, per poter comprare una casa e potersi avvicinare alle streghe; obiettivo numero tre: ottenere del denaro, per poter avere dei documenti, una casa e potersi avvicinare alle streghe. Thiago sbuffò e riprese a camminare, lanciando un'occhiata la cielo ancora scuro, rischiarato solo dal bagliore della luna. Senza badare a Marion, che appena si sarebbe accorta di lui lo avrebbe seguito, riprese a camminare.





Edited by Enbryn - 29/4/2011, 18:43
 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 6/5/2011, 20:02




image
Mia piccola lady, stringimi
il cuore e portami con te;

Lady. Marion Dubois


Ancora scrutava le vesti del ragazzo, immaginando svariate acconciature che gli starebbero state a pennello. Già se lo immaginava con un morbido codino che ricadeva sulla schiena, e i capelli tirati indietro ad opera d'arte. Forse il suo ideale di bellezza rispecchiava i canoni espressi dal suo precedente aspetto da bambolina vittoriana, perciò poteva dirsi antiquata, o semplicemente una ragazza all'antica, molto all'antica. La voglia di vendetta sembrava esser stata soffocata dall'inutilità dei pensieri, ma era tutta un'impressione. Marion rivolse lo sguardo sul ragazzo che si era alzato da terra e che aveva intenzione di incamminarsi chissà dove. Ehi! Dove hai intenzione di andare?! gli urlò dietro azzardando qualche passo nella sua direzione. Domanda sciocca: sapeva cosa avrebbero dovuto fare, lo aveva detto anche Thiago poco prima. Una casa sulla spiaggia... alla ragazza piaceva come idea. Il suo sorriso prese una nota inquietante, e mutò in un ghigno soffocato dai rumori notturni.
Camminò incerta, rischiando di scivolare ogni volta che poggiava il piede a terra; doveva fare attenzione o la veste provvisoria che le ricopriva l'esile corpicino sarebbe scivolata a terra, e Marion si sarebbe ritrovata in una situazione di completo imbarazzo. Una lady non si sarebbe mai comportata in questo modo. Si fermò quel poco che le servì per stringersi nel tendaggio, per poi proseguire con lo sguardo puntato a terra, intento a cercare le radici che avrebbero intralciato il suo scoordinato cammino.

 
Top
Enbryn
view post Posted on 9/5/2011, 14:17




image
Mi odino pure, purché mi temano;
Thiago Blanco


Thiago rifletté sulla loro condizione: tecnicamente loro non esistevano nemmeno; l'unico modo era ottenere dei documenti, ma sarebbe stato difficile dato che non erano registrati nemmeno all'anagrafe. Improvvisamente si fermò, fissando il bosco davanti a sé. Forse un modo c'era per ottenere dei documenti e quindi una casa. Era rischioso, certo, ma avrebbe permesso loro di portare a termine la loro vendetta. Si voltò e prese a camminare nella direzione opposta, senza nemmeno avvisare la ragazza. Marion?, le disse, Saresti in grado di vestirti per qualche giorno come una ragazza normale?

 
Top
14 replies since 27/3/2011, 17:24   200 views
  Share