Come potranno mai chiaccherare una strega ed un caccia-streghe?

« Older   Newer »
  Share  
Khyber
view post Posted on 19/6/2011, 13:58




image
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


Fedele alle sue parole, Eleazar si presentò davanti alla scuola di Diana, dopotutto se voleva agire in qualche modo doveva trovare dei punti deboli e qualcosa su cui far leva. Essendo li da troppo poco e appartenendo a quel mondo da pochissimo doveva dimostrarsi cauto e soprattutto doveva pensare prima di agire, non poteva fidarsi troppo del suo istinto, l'avrebbe condotto alla rovina. Ed eccolo lì, placidamente appoggiato alla sua piccola, ma potente automobile, era un piccolo gioiello che conservava con estrema cura. La carrozzeria del bolide brillava e il nero della vernice avrebbe ben presto attirato i raggi del sole e fatto riscaldare velocemente tutta l'auto. A braccia conserte il giovane attendeva pazientemente l'arrivo della sua bella, o meglio della sua nemica. Si chiedeva se mai avrebbe risposto alle sue domane o se magari avrebbe ricominciato il discorso lasciato a metà la scorsa notte. Pensava se ci fosse stato un metodo migliore per estorcerle informazioni... Non ne aveva la più pallida idea e soprattutto cominciava a preoccuparsi perchè da quando alloggiava lì non aveva più ricevuto notizie di colui che l'aveva spedito in quello strambo posto. Ad ogni modo ora doveva concentrarsi sulla "piacevole" chiaccherata che lo aspettava. I suoi azzurri occhi vagavano distrattamente sull'edificio della scuola, vaghi ricordi, di quando era uno studente delle superiori, ritornarno a fargli visita. Sorrise tra sè e sè, ripensando a quanto fosse stato popolare e ben accetto da tutti, effettivamente quella vita gli mancava, non aveva pensieri per la testa, si divertiva, era tenuto in considerazione, gli sfigati lo temevano e le ragazze cadevano ai suoi piedi... Bella vita, ormai passata. Guardò l'orologio destandosi da quei sogni inutili, era ora di finirla di illudersi, il passato era passato, ora doveva vivere il presente.


 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 19/6/2011, 14:38




image

La campanella suonò decretando la fine della noiosa lezione di storia e dell'intera giornata scolastica. Diana fece tutto con una calma spaventosa, e venne anche richiamata dalla professoressa stupita che fosse ancora in classe ben cinque minuti dopo il suono della campanella. Fuori dalla classe, Margareth, una ragazzina minuta che aveva conosciuto qualche mese prima, la stava aspettando come sempre. Insieme avrebbero percorso il tragitto fino alla biforcazione della strada principale, e lei avrebbe proseguito per Crowhaven road. Quella giornata, però, era diversa dalle altre. Sistemò la tracolla sulle spalle e si diresse fuori dall'aula, per poi proseguire lungo il corridoio. In cuor suo quasi sperava che Eleazar si fosse dimenticato di ciò che aveva detto la sera precedente, ma la determinazione nei suoi occhi le diceva l'esatto contrario. Uscita dal portone d'ingresso, bastò un'occhiata per scorgere una macchina nera come l'inchiostro, ma raggiante a causa dell'esposizione al sole. Un ragazzo stava appoggiato davanti e Diana non potè fare altro che spiegare all'esterna che non sarebbe andata a casa con lei come era solita fare. Ringraziò mentalmente la ragazzina che annuì raggiante, senza porla sotto stretto interrogatorio. Rimase immobile a guardarla allontanarsi, per poi spostare lo sguardo su Eleazar. Si avviò tenendosi stretta nella tracolla, come faceva sempre, e man mano che si avvicinava alla figura appoggiata alla macchina coglieva sempre un nuovo particolare che non era riuscita a scorgere la sera precedente: il buio del crepuscolo non era il massimo per poter vedere il volto di qualcuno.
Alzò la mano in segno di saluto non appena si accorse del suo sguardo puntato su di lei, e sorrise raggiante. Perchè era così interessato a quella storia? Doveva per forza esserlo se era disposto a venirla a prendere a scuola. Era così importante? Inutile tentare di soffocare le domande, perciò Diana dovette celare tutto quanto sotto il suo visino allegro e fresco. Quella situazione di dubbio le dava fastidio, si sentiva vulnerabile, indecisa ed incapace ad essere una brava leader della Congrega. Avrebbe agito il meglio possibile, senza ledere nessuna delle due parti: il gruppo e Eleazar. Ehi! Ma non avevi di meglio da fare che aspettarmi quì sotto il sole? disse scherzando.
 
Top
Khyber
view post Posted on 19/6/2011, 16:52




image
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


Finalmente la vide uscire, accompagnata da una pulce, una ragazzina minuta che sembrava pendere dalle labbra di Diana, doveva averla stregata in tutti i sensi. Seguì gli spostamenti della bionda, non perdendosi nemmeno un suo movimento o una sua espressione, assorbendo qualsiasi cosa avrebbe potuto tornargli utile, ovvio faceva ciò non solo per quello, ma non voleva ammetterlo a sè stesso. Da quanto l'aspettava? Dieci minuti? O forse quindici? Non aveva importanza, aveva atteso più che volentieri ed ora che finalmente era arrivata la solitudine di poco fa era già lontana. Non appena incontrò il suo sguardo, ricambiò il sorriso che Diana gli stava rivolgendo. Eleazar si scostò dall'auto facendo qualche passo verso di lei e poi fermandosi per aspettarla. Ti sarebbe piaciuto che avessi scordato l'appuntamento! Commentò con tono scherzoso e solare il ragazzo, mentre tirava fuori le mani dalle tasche. E come avrebbe potuto dimenticare una chiaccherata così importante? Con i suoi occhi cristallini osservava vivacemente la giovane donna che gli si presentava davanti, era forse imbarazzata? O preoccupata che potesse fargli qualcosa? Rapirla forse? Nah... non si sarebbe mai permesso di farlo, non quel giorno. Insomma che senso avrebbe avuto? Nessuno visto che non aveva ideato niente di utile dopo il rapimento. Non conosco nessuno, tranne te ovviamente, e non c'è niente di bello da fare in questo posto... Aspettare non ha di certo scombussolato la mia giornata a New Salem. Replicò calmo e con l'ombra di un sorriso stampato sul bel viso. Effettivamente erano vere le sue parole, era lì da troppo poco per essere entrato in contatto con qualcuno.


 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 19/6/2011, 17:14




image

Non conosceva nessuno? Diana ebbe un moto di compassione ma lo scacciò vista la sua poca importanza. Non conosco nessuno, tranne te ovviamente. Già, Diana si ricordava bene la rivelazione che la sera prima le aveva fatto il ragazzo: a differenza sua lui la conosceva ed affermava di averla conosciuta anni addietro, ma Diana davvero non riusciva a ricordare. Ma ciò non era importante, dopotutto, in un momento simile. Lui le sorrideva e lei ricambiava come sempre. Oh beh, se la metti così... disse ridacchiando. Poche volte nella sua vita Diana aveva utilizzato i sorrisi per nascondere altro, pensieri magari, o dubbi, come in questo momento. Si domandava perchè fosse venuto in un posto dimenticato da tutti, un posto ai limiti del mondo, se non conosceva nessuno. Qualcuno doveva pur conoscere, altrimenti non sarebbe arrivato fin lì. Si convinse che gli avrebbe domandato tutto al momento giusto, ma non adesso che, nonostante lui sembrasse conoscerla da sempre, alla bionda sembrava ancora di parlare con uno sconosciuto. Uno sconosciuto strano e solo. Alzò lo sguardo al cielo ed intravide il sole, raggiante più che mai; ma si trovò costretta ad abbassarlo, per poi terminare il tutto con uno starnuto. Succedeva sempre così, e lei stessa si domandava il perchè.
Non è vero, però, che non c'è niente di bello da fare quì a New Salem. C'è il mare, e la spiaggia...la foresta e tutta la natura dei confini dell'isola. La città potrebbe anche non esistere, almeno per me. disse sorridendo.
 
Top
Khyber
view post Posted on 21/6/2011, 13:14




image
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


No, a differenza sua Eleazar non era abituato a vivere in stretto contatto con la natura, non aveva mai vissuto in campagna, se non nell'enorme tenuta del padre, la quale però era attrezzata di collegamento internet e tutti i confort all'interno. Sì, era in grado di cavalcare, suo padre l'aveva costretto per anni e anni a dedicarsi all'equitazione. Ma oltre a girare con il suo arabo nero purosangue per i parchi, di certo erano altre le cose aveva preferito il ragazzo, per esempio le discoteche, i club, le cene e le feste mondane. Aveva sempre vissuto nella mondanità di Parigi e di altre città importanti, ovvio fino a quando i suoi non lo avevano spedito in un college maschile per mettere fine alle sue bravate. Il mare gli piaceva, ma non la tranquillità di quel piccolo posto, anzi la noia spesso e volentieri lo colpiva violentemente. La foresta? Ti diverti nella foresta o tra la natura? Chiese quasi sorpreso, insomma gli adolescenti di oggi non erano soliti passare lungo tempo tra la natura, erano ben altri gli hobby, e sebbene lei fosse di qualche anno più giovane di lui non pensava avesse esigenze totalmente diverse. Le streghe erano così particolari e originali? O forse era proprio lui ad essere banale e uniforme alla massa... Ad ogni modo non mi sembra il caso di rimanere qui a bruciarci al sole. Dove ti piacerebbe andare? Alludeva alla macchina, anche se non aveva espressamente detto che l'avrebbe usata volentieri. Non si sarebbe però stupito se lei gli avesse chiesto di fare una passeggiata a piedi, obbligandolo ad abbandonare il suo gioiellino in quel parcheggio. Avrebbe fatto anche quel sacrificio per scoprire qualcosa su quel dannato posto, che ultimamente stava odiando con tutto sè stesso. Gli mancava il caos e il frastuono di Parigi, tutta quella tranquillità lo stordiva.


 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 26/6/2011, 13:45




2af7e3a735e99fca11dba3a252656984

Perchè amasse così tanto la natura era un vero e proprio mistero che Diana recava con sè fin dalla nascita. Essendo nata strega era più che ovvio che avrebbe adorato gli elementi naturali e la loro forza, visto il futuro utilizzo. Questo legame particolare che aveva con tutto ciò che portava il nome di "vita" era il principale motivo per cui era legata al resto del circolo. Per questo quando Eleazar le pose quella domanda, la ragazza rimase un poco disorientata di fronte al dubbio del compagno, e ancor di più quando cercò di dargli una risposta logica e soddisfacente. Io...beh, mi piace stare nella natura; non credo ci sia una spiegazione particolare. Dato che abito al confine dell'isola, da piccola mi divertivo a giocare nella foresta o in spiaggia con i bambini della mia stessa via. Adesso è tutto diverso, però se voglio trovare un po' di pace con me stessa so che quello è il posto giusto. disse con un sorriso. Tutto quello che aveva detto era profondamente vero. Aveva la strana convinzione che la natura amplificasse la serenità del suo essere, accogliendola a braccia aperte ogni volta che lo desiderava. Si chiedeva se un esterno fosse stato in grado di capire, ma ne era certa: umani e streghe sono molto simili e, volendolo o meno, tutto ciò che è realtà appartiene al suo armonioso disegno.
Si sentiva distante dal ragazzo che aveva di fronte; forse uno come Nick o una come Deborah si sarebbero trovati più in sintonia: entrambi amanti della velocità, macchine e moto. Ma lei era stranamente fuori luogo. Lo guardò negli occhi, tentando di scacciare i pensieri che le avvolgevano la mente, sforzandosi di sorridere. La successiva domanda del ragazzo la smosse un poco. Dove avrebbe potuto portarlo? Sapeva che trovava tremendamente noiosa quell'isola, e andare in città sarebbe stato qualcosa di monotono per lui. No, Diana voleva avvicinarlo a sé, voleva trovare qualcosa in comune, voleva diventare sua amica. Oh, la spiaggia sarebbe il posto ideale per un pomeriggio soleggiato come questo. disse entusiasta. Si domandava se avesse già visto la spiaggia di New Salem, quella sotto il promontorio; solo dopo qualche istante si ricordò che la sera prima si era fermato a guardare il panorama da Crowhaven Road, probabilmente l'aveva vista. Posò lo sguardo sulla macchina nera dietro il ragazzo, sorridendo amichevolmente. Se vuoi possiamo andarci con la tua macchina, tanto per non abbandonarla sotto il sole cocente. Coglierò l'occasione per farci un giro. fece l'occhiolino scherzosamente, avvicinandosi al veicolo e osservandolo da più vicino come avrebbe fatto Nick. Sì, gli sarebbe davvero piaciuta una macchietta nera come quella.
 
Top
Khyber
view post Posted on 29/6/2011, 20:38




716dbabe7277d4fa354d9e2c8bf886e7
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


La spiaggia... E così sarebbero andati in spiaggia. Non male come posto per un primo appuntamento. Ovvio non era un vero e proprio appuntamento, anche perchè, uno mai e poi mai sarebbe uscito con una strega, sebbene il suo cuore fosse già in parte in balia di lei; due che diavolo di posto è New Salem per un pomeriggio all'insegna di conquiste? E tre, dannazione, non si sarebbe comportato in modo così amichevole! Cioè dai, si sentiva stupido a sorridere e ridere in quel modo. Tutta quella gentilezza non era il suo forte e meno male che sapeva recitare. Tutta quella dolcezza, se non fosse venuta da Diana, probabilmente Eleazar avrebbe pensato di rischiare la via del diabete. Era sempre stato, non rude no di certo, ma forse più diretto e soprattutto sapeva fin dall'inizio quello che voleva dalla ragazza che aveva individuato. Portarsela a letto? Probabilmente sì, anzi era quasi certa come cosa. Aveva venti anni e non aveva ancora avuto una storia seria, non per mancanza di fauna femminile, quella di certo non mancava, ma per il semplice fatto che aveva voluto divertirsi e basta e forse anche un po' perchè quel tipetto solare e sorridente che gli stava davanti lo aveva in certo senso in pugno. Eleazar, da dietro i suoi Ray-Ban scuri, osservò la lunga chioma bionda e splendente di Diana e poi passò a quel visetto, che mai smetteva di mostrare quella gioia di vivire che le riempiva l'animo. Lui era tutto l'opposto, il viso sempre cupo e crucciato, era tipico di una persona pessimista, anche se lui preferiva definirsi realista. Non aveva molta fiducia negli altri, ma anche perchè non si fidava di sè stesso. Sì, Eleazar, era un tipo piuttosto contorto e per nulla semplice da capire, certe volte non si capiva nemmeno lui, ma questo difetto non sminuiva affatto il suo essere affascinante agli occhi degli altri. E così sarebbero andati in riva al mare, probabilmente era quella spiaggia che aveva visto dal promontorio, la sera in cui l'aveva incontrata assieme all'altra strega. Bene, sarebbero andati in macchina, con la sua macchina, la sua fedele compagna di viaggio, colei che mai l'avrebbe tradito, ma che forse lui non avrebbe esitato a ripudiare non appena si fosse stufato di lei per puntare gli occhi su una ancora più costosa, insomma un po' come faceva con le donne. Ovvio fino a quando non era finito in quel postaccio di New Salem a fare amicizia col nemico. Con fare galante e da perfetto gentiluomo aprì la portiera del piccolo bolide e con un teatrale gesto, completato da un intrigante mezzo sorriso, invitò la sua bella ad accomodarsi. Mademoiselle, prego. Non staccò lo sguardo dalla elegante figura di lei, attendendo pazientemente che Diana assecondasse quell'improvviso gesto galante. Non aveva secondi fini tutto ciò, ovvio lasciando da parte il fatto di rendersela amica e di mostrarsi educato, gentile, ma soprattutto non pericoloso. Non doveva avere alcun sospetto la strega e lui non doveva per nulla al mondo farle venire dei dubbi. Lei non era stupida, per quanto potesse sembrare ingenua, per questo motivo doveva essere cauto e non fare le cose in modo affrettato.


 
Top
Loch Nessä
view post Posted on 25/7/2011, 16:06




2af7e3a735e99fca11dba3a252656984
Diana si rizzò in piedi non appena vide Eleazar avvicinarsi alla macchina per aprirle la portiera, e non esitò ad entrarvi. Di certo non poteva lamentarsi di avere freddo: durante l'attesa il sole aveva lasciato liberi i suoi raggi attratti dall'oscurità dell'auto, e questi ultimi l'avevano riscaldata a dovere. Diana abbassò un attimo lo sguardo, persa tra i suoi soliti pensieri; non riusciva a comprendere perchè tutta quella mancanza di responsabilità dovuta alla pace l'avesse messa in quella situazione così sgradevole. Impotente, irresponsabile, immatura. Tutti aggettivi che la sua giovane mente le attribuiva di continuo, e che, per ironia della sorte, la stavano massacrando proprio ora che, invece, avrebbe potuto prendersi la sua meritata pausa dopo la tempesta. Non aveva ancora trovato il coraggio di riunire la congrega per rendere noti gli oscuri presagi di Cassie, non aveva ancora osato affrontare argomenti del genere proprio adesso che tutto era tornato normale. Come avrebbe potuto rovinare tutto solo per se stessa, per la voglia di sentirsi utile e per fare qualcosa? Era un ragionamento senza capo nè coda, era uno strano ibrido, un composto d' insignificante materia di pensieri, e non l'avrebbe posseduta ancora per molto, no! Aveva ottenuto la sua pace, ed ora doveva viverla.
Sorrise al ragazzo come se niente fosse e osservò la portiera richiudersi delicatamente ma decisa al contempo. Sarebbero andati alla spiaggia, uno dei posti preferiti della ragazza dai riflessi di luce e chissà, forse avrebbe trovato un po' di pace in se stessa.
 
Top
Khyber
view post Posted on 5/9/2011, 08:11




716dbabe7277d4fa354d9e2c8bf886e7
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior;

Eleazar Gaston Chevalier


La ragazza pareva persa in un mondo tutto suo, nel quale a nessuno sembrava potesse esserci un accesso. La fanciulla dai capelli dorati aveva strani pensieri che, evidentemente, la turbavano almeno un po', visto che non aveva accennato a niente, ma a rilento si era infilata sul sedile dell'auto. Eleazar per la prima volta in vita sua si era trovato in difficoltà con un ragazza. Non era da lui, nessuna era mai riuscita a sopraffarlo o a metterlo in condozioni poco favorevoli! Ovvio tranne Diana. Se mai c'era una cosa che quella ragazza sapeva far bene era rendergli impossibile la vita, e cavoli ci riusciva divinamente. Il caccia streghe non sapeva come comportarsi, sembrava un ragazzetto alle prime armi con le ragazze, infatti timidamente stava seduto al volante della sua macchina, in un silenzio imbarazzante. Che diamine gli prendeva?! Stava rovinando tutto, dannazione! Il lieve rumore dell'accensione del motore lo destò da quella sonnolenza, che gli aveva intorpidito i sensi. Quindi con il piede sulla frizione, mise la prima ed uscì dal parcheggio della scuola, luogo nel quale si erano fermati per troppo tempo. Con tocco leggero, mentre guidava verso la spiaggia, accese la radio e immediatamente il silenzio dell'abitacolo fu colmato da un susseguirsi di note che andavano a creare una dolce melodia al piano. Dopo poco altri strumenti andarono ad unirsi al pianoforte, in una coinvolgente musica. Era il grande Vivaldi colui che i due giovani stavano ascoltando. Eleazar ormai suonava il piano perfettamente, aveva cominciato all'età di nove anni e ne era, fin da subito, rimasto affascinato. Solo ultimamente aveva abbandonato il suo vecchio amico per dedicarsi alle streghe. Da dietro gli occhiali da sole, il ragazzo guardava con attenzione la strada, cercando di non pigiare troppo sull'acceleratore, come invece era abituato a fare. Dopotutto, sebbene si volesse sbarazzare di Diana, non era il caso di guidare a folle velocità solo per procurarle una forte nausea! Da troppo tempo era in silenzio, doveva rompere il silenzio che si era creato tra loro. Dio, ma cosa dire?! Che idiota, aveva vent'anni e non era buono di trovare un discorso sensato! La vecchiaia incombe, vecchio mio... Pensò stupidamente il ragazzo mentre svoltava a sinistra con direzione Spiaggia. Di lì a cinque minuti sarebbero arrivati. Conosceva la strada perché aveva già visitato New Salem, quel noiosissimo paesino pieno zeppo di befane. Il caccia streghe si chiedeva cosa potessero avere in comune loro due? Forse l'odio l'una per i cacciatori e l'altro per le streghe... Ma poi? Ecco erano arrivati e lui ci aveva fatto la figura del pirla standosene muto e zitto. Pazienza... Neanche lui era infallibile a volte. Parcheggiò dove la strada sterrata lo permetteva e una volta spento il motore, Eleazar scese guardandosi attorno. Il sole splendeva alto nel cielo ed i suoi raggi iniziarono ben presto a picchiare con insistenza sul cofano nero dell'automobile. Il cielo azzurro sopra di loro rendeva l'atmosfera ancora più bella. E' magico qui... Mormorò guardandosi attorno il giovane caccia streghe. Forse l'aveva detto per suscistare una qualche reazione in Diana o forse per il semplice fatto che era davvero spettacolare il posto.

 
Top
8 replies since 19/6/2011, 13:58   121 views
  Share